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sabato 20 aprile 2024, 13:17
16 maggio 2022 S.A.
Quattro attentati in poco meno di due settimane ad Alghero. Non si può e deve lasciar passare il tempo senza provvedimenti non più rinviabili, dal centro alle periferie. Ma forse servirebbe ancora di più, e stavolta una presa di posizione da parte dalla comunità e di chi la guida nelle sue diverse forme
Alghero si risveglia nella paura
Più sicurezza e unità per ritrovarsi
ALGHERO - Quattro attentati in poco meno di due settimane ad Alghero è un fenomeno senza precedenti in una città che non è mai stata alla ribalta della cronaca per fatti analoghi e così ravvicinati nel tempo. Il primo episodio a fine aprile, il più eclatante almeno nelle modalità: uno scooter si ferma in pieno giorno in una delle vie più trafficate del centro, due persone scendono e versano del liquido infiammabile in una vettura parcheggiata e gli danno fuoco prima di darsi alla fuga tra gli sguardi impauriti ed allibiti dei passanti. Un'azione rivolta contro una famiglia di commercianti e professionisti conosciuti e stimati che hanno rivolto appelli alla cittadinanza per trovare i responsabili. Qualche giorno dopo la storia si ripete, stavolta è la gelateria di Elena e Stefano in via Carlo Alberto ad essere presa di mira.

Una coppia che ha scelto Alghero per vivere e lavorare e che si trova "tradita" per ben due volte in poche ore. Il piccolo locale ispirato ad Harry Potter subisce due attacchi notturni a distanza di tre giorni con molotov e sassate. Infine, il camion incendiato ad un'azienda che si occupa di commercio di rifiuti metallici. E' la seconda volta anche per loro, dopo tre anni la ditta con sede a San Marco incassa un nuovo atto intimidatorio. Il titolare, Roberto, non si arrende come le altre vittime e scrive pubblicamente: «ci siamo rimboccati le maniche e con sacrificio, sudore e fatica siamo riusciti, o perlomeno credevamo, di essere riusciti ad archiviare quella brutta faccenda. Oggi, come in quella circostanza, partendo da quello che rimane, siamo pronti a ripartire sperando che questa volta il finale sia migliore. Vorrei lasciarvi con un quesito che oggi non vi ha abbandonato neanche un attimo: è così difficile lavorare onestamente ad Alghero senza essere oggetto di atti criminosi come questo?».

In queste due settimane di fuoco - nel senso anche letterale del termine - la politica ha unito il coro dello sconcerto, della solidarietà, dell'azione. Dopo un incontro con i commercianti e un comitato di quartiere, c'è stato il vertice per l'ordine e la sicurezza in Prefettura. Non si può e deve lasciar passare il tempo senza provvedimenti non più rinviabili, dal centro alle periferie. Ma forse servirebbe ancora di più, e stavolta una presa di posizione da parte dalla comunità e di chi la guida nelle sue diverse forme. Una risposta a chi vorrebbe piantare il seme della ciminalità e della paura in un luogo che è conosciuto per altro: la bellezza, l'accoglienza e la sicurezza.
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