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29 maggio 2023 S.A.
Via libera al progetto con il voto favorevole di F2i e delle due Camere di Commercio, Industria, Artigiano e Agricoltura di Sassari e di Nuoro. No deciso della Regione Sardegna
Sogeaal e Geasar verso la fusione: quasi 80% a F2i
ALGHERO - Le assemblee dei soci di SO.GE.A.AL. S.p.A., società di gestione dell’Aeroporto di Alghero Fertilia Riviera del Corallo, e GEASAR S.p.A., società di gestione dell’Aeroporto di Olbia Costa Smeralda, hanno approvato, con il voto favorevole di F2i e delle due Camere di Commercio, Industria, Artigiano e Agricoltura di Sassari e di Nuoro, la fusione delle due società in un’unica società di gestione aeroportuale. Contrario il voto della Regione Sardegna [LEGGI]. Ad esito del perfezionamento dell’atto di fusione, i due scali saranno dunque gestiti da un unico operatore aeroportuale che sarà denominato Nord Sardegna Aeroporti S.p.A. – N.S.A.

Il piano industriale e strategico della realtà risultante dall’aggregazione dei due scali aeroportuali si fonda su tre pilastri - si legge nella nota diffusa dalla società che gestisce lo scalo: (i) un importante piano di sviluppo del traffico aereo su entrambi gli scali di Olbia e Alghero, con generazione di benefici per le comunità territoriali di riferimento; (ii) un aumento della forza lavoro; e (iii) notevoli investimenti infrastrutturali, finalizzati, in particolare, a garantire sia il continuo ammodernamento di entrambi gli scali aeroportuali che i migliori standard di sicurezza e qualità del settore di riferimento.
L’assetto dei rapporti tra soci privati e soci pubblici della società aeroportuale che nascerà ad esito del perfezionamento dell’atto di fusione rimarrà sostanzialmente invariato rispetto a quello attuale di GEASAR e di SO.GE.A.AL.: la maggioranza del capitale sarà infatti detenuta, direttamente e indirettamente, da F2i Ligantia (79,25%), società controllata dai fondi F2i, il principale gestore aeroportuale del Paese, con un traffico superiore a 65 milioni di passeggeri su base annua.

Le restanti quote continueranno ad essere in larghissima parte detenute da istituzioni pubbliche locali, cui spetterà congiuntamente il 20,56% del capitale (suddiviso tra Camera Commercio di Sassari con il 9,38%, Camera di Commercio di Nuoro con il 7,89%, Regione Autonoma della Sardegna con il 2,93% e SFIRS S.p.A. con il 0,36%). A tal proposito, si ribadisce che la questione di compatibilità con la normativa applicabile prospettata da ENAC nella nota del 15 maggio u.s. e richiamata dalla Regione Autonoma Sardegna nei propri comunicati stampa è stata ampiamente chiarita dalle società. Infatti, la normativa dispone che la partecipazione al capitale delle società di gestione aeroportuale detenuta dai soci pubblici nel loro complesso (e non da un singolo socio pubblico quale la Regione Autonoma della Sardegna) debba essere pari almeno al 10% del capitale. Come sopra evidenziato, i soci pubblici deterranno complessivamente più del 20% del capitale di Nord Sardegna Aeroporti S.p.A. – N.S.A. e pertanto, ad avviso delle società, non vi è alcun tema di compatibilità dell’operazione con la normativa applicabile.

In relazione infine alla possibilità per i soci pubblici di poter convocare l’assemblea post fusione, il socio F2i, al fine di venire incontro a una richiesta della Regione Autonoma Sardegna anche al di là di quanto richiesto dalle norme, ha dato atto, nel corso delle assemblee odierne, del proprio impegno ad approvare, successivamente alla fusione, una modifica statutaria volta a consentire singolarmente a ciascuno dei soci pubblici che sia titolare di una partecipazione almeno pari al 2,5% del capitale di NSA di chiedere la convocazione dell’assemblea. Tale impegno del socio F2i assicura dunque la possibilità per la Regione Autonoma della Sardegna di convocare l’Assemblea su propria iniziativa individuale, conferendo dunque (alla Regione e a ogni altro socio pubblico che superi detta soglia) una prerogativa ulteriore rispetto a quanto previsto dalle norme. Si segnala, infine, che, in segno di piena collaborazione, il socio di maggioranza ha proposto di attendere un termine più lungo del termine minimo di 60 giorni prescritto per
legge prima di dar corso alla Fusione.

«Nello specifico, in ottica di completa apertura e come segno di massima collaborazione tra i soci, l’azionista F2i ha ritenuto di proporre che il perfezionamento dell’operazione non avvenga prima che sia decorso un termine di 120 giorni, ovvero ulteriori 60 giorni rispetto a quanto previsto dalla normativa. Durante tale periodo, i soci di riferimento potranno proseguire le interlocuzioni, al fine di favorire un confronto costruttivo che consenta di valutare strumenti e soluzioni suscettibili di portare ad un percorso di integrazione che sia più largamente condiviso e di reciproca soddisfazione. In conformità a tale proposta, le delibere relative al progetto di fusione approvate prevedono dunque che l’efficacia della fusione avrà luogo non prima del 26 settembre».

Nella foto: Gallo e Perini
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